
10 film e 10 cibi della tradizione veneta, che al festival di Venezia 2019, non puoi assolutamente perdere!

Ha preso il via il festival del cinema di Venezia 2019, e con esso tutto quel gioco di luci e spettacolo tipico delle grandi manifestazioni, e il cibo, anche se non è il protagonista, ne è il coprotagonista di eccellenza. Ho selezionato per voi i 10 film che non potete assolutamente perdere e li ho affiancati a 10 piatti della tradizione veneta, adesso sta a voi provare le accoppiate e farmi sapere il vostro parere!
The King
Primo fra tutti “The King”, film di David Michod: il regista ha adattato tre drammi storici di Shakespeare, su Enrico IV e Enrico V, e come non immaginare tra scene di battaglia spettacolari ed una colonna sonora inimitabile, il Re, “The King” delle tavole venete: il baccalà mantecato? Il baccalà porta in sé una storia antica e nella versione veneta è cotto nel latte e reso spumoso straordinario. Inoltre è adatto alle tavole dei più tradizionalisti, nella forma classica, non faccio fatica infatti ad immaginare Shakespeare, mentre in una locanda si concede questa prelibatezza, ma anche capace di trasformarsi in un cibo moderno da aperitivi negli incontri vip, soprattutto se accompagnato da chips di polenta e un bicchiere di prosecco di Valdobbiadene.

baccalà mantecato
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The Truth
A “The Truth”, che ha aperto la kermesse, del giapponese Hirokazu Kore-eda, produzione anglo-francese prima opera del regista girata fuori del Giappone, che vede un cast d’eccellenza: Catherine Deneuve, Juliette Binoche, ed Ethan Hawke, ho affiancato “Risi e bisi”, piatto principe della tradizione veneta. Questa prelibatezza “non nasconde” i sapori anzi li rivela in tutta la loro semplicità e ricchezza di sfumature.

Risi e bisi
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The Joker
“The Joker”, difficile sostenere il confronto con il Joker di Jack Nicholson, ma il regista Todd Phillips, dà al film una impronta psicologica, racconta la storia di un comico fallito che impazzisce divenendo un genio del crimine. Beh qui non potevo che collegare un eccellente “fegato alla veneziana”, capace di mostrare la sua eccellenza nell’unire il dolce delle cipolle all’amarognolo del fegato, che rappresenta neanche tanto metaforicamente quella parte nascosta e intima dell’uomo che racchiude tutte la maggior parte delle sue tensioni, contraddizioni e incongruenze…

Fegato alla Veneziana
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The Laundromat
Quando vedrete “The Laundromat” del regista Steven Soderberg, che racconta l’indagine di una finta vedova, interpretata da una strepitosa Meryl Streep, che cerca di svelare una frode assicurativa… , non potrete non provare le “Fritole”, tipiche del periodo del carnevale, periodo di inganni e cambi di identità. Sono palline di pasta fritte, ormai si trovano in qualsiasi periodo dell’anno perché sono considerate il “dolce di Venezia”, sono condite con pinoli ed uva passa e ripiene di crema o zabaione, sta a voi scovare cosa nascondono al loro interno: una vera bontà!

Le fritole
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Ad Astra
“Ad Astra”, è un film che proprio non potete perdere, visto anche il cast “stellare” che lo rappresenta. Tanto per fare qualche nome: Brad Pitt, Tommy Lee Jones, Liv Tyler, Ruth Negga e Donald Sutherland. Il film riesce a declinare moderno e classico in modo eccellente; la recitazione è al contempo semplice, raffinata e di classe proprio come il piatto che l’accompagna: “Polenta e schie”. La semplicità e la classicità della polenta si amalgama perfettamente alla classe dei gamberetti di laguna, si rivela in questo piatto una accoppiata vincente proprio come vincente è il cast di “Ad Astra”! Provate e fatemi sapere!

Polenta e schie
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Ema
“Ema” è la storia di un’adozione che non va come dovrebbe andare, il regista cileno Pablo Larraìn ci fa riflettere sulla difficoltà della vita familiare: ordinate allora un “fritto misto alla veneziana”, perché? dalla complessità delle relazioni nella vita a quella del fritto misto che vede pesci diversi, e nelle soluzioni più raffinate potete trovare anche della crema fritta; gusti particolari che cercano di amalgamarsi in un incontro di sapori. Quando raggiungono la perfezione, troviamo l’unità, ma riusciamo comunque a distinguere ogni singola parte che la fa comunque da protagonista, nonostante offra se stessa al risultato d’insieme, un po’ come accade nel menage familiare.

fritto misto alla veneziana
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Marriage Story
Noah Baumach, quest’anno presenta a Venezia il suo “Marriage Story”, un film che denuncia i problemi emotivi di una coppia quando scoppia, che inevitabilmente sfoga sul figlio la voglia di rivalsa dell’uno sull’altro. A questa storia accoppio, o forse dovrei dire “scoppio”, la tipica ricetta dei “Bigoli in salsa”; qui due personaggi di rilievo, i bigoli da un lato, pasta forte e spessa, di farina di grano duro, che rende loro corposità e unicità si accoppia con un altro protagonista deciso nel gusto: una salsa di cipolle e sarde. E’ evidente che salsa e bigoli sono un’accoppiata vincente qualora lo Chef sia in grado di equilibrarli, ma diventa un piatto disunito e disomogeneo, al momento che l’uno prende il sopravvento sull’altro. L’energia del piatto e del film? risiede nell’equilibrio delle parti e dei ruoli.

Bigoli in salsa
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Seberg
Da “Twilight” al thriller “Seberg”, l’attrice Kristen Stewart, diretta abilmente da Benedict Andrews, la troviamo in una storia che supera la fantasia, il film narra le vicende di Seberg, anni ‘60, che prende parte ai movimenti per i diritti civili e viene presa di mira dall’FBI, perché si innamora dell’attivista Hakim Jamal, un cugino del più famoso Malcom X. Mentre vi calate nell’atmosfera del film preparate un piatto di “sarde in saor”. Nulla più delle sarde in saor può superare la fantasia. Questo piatto racchiude un’anima ribelle che si evince nell’agrodolce dato dalle cipolle e dall’aceto, sapore rivoluzionario, che si esprime al meglio una volta fritto e condito con uvetta e pinoli!

sarde in saor
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Wasp Network
Il prossimo film che ho scelto è “Wasp Network”, storia di spie e conflitti tra gruppi anti-castristi americani e una squadra di spie cubane, responsabili degli attacchi militari tra gli anni ‘80 e ‘90, di Olivier Assayas, con una meravigliosa Penelope Cruz; ad esso abino una tradizionalissima “pasta e fagioli“, che a Venezia si presenta densissima al punto che il “cucchiaio si tiene in piedi da solo”. Perché la pasta e fagioli? Chiaro, essa ha una declinazione diversa a seconda che la mangiamo in estate o in periodo invernale, fredda nel primo caso, ma calda e coinvolgente nel secondo. I fagioli sono rigorosamente quelli di Lamon, che crescono a 600 metri di quota, tutti gli altri fanno nascere una pasta e fagioli fasulla, che non ha nulla da spartire con l’originale fuorché il nome!

pasta e fagioli
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Waiting for the barbarians
Infine non potete perdere “Waiting for the barbarians”, del regista colombiano Ciro Guerra, che ha adattato per il cinema il romanzo omonimo di JM Coetzee. Questo film è un’analisi del concetto di colonialismo, di immigrazione ed integrazione; e mette in evidenza come molti Stati instillino un sentimento di terrore nella popolazione, perché giri la testa dall’altra parte e finisca con l’odiare l’immigrato. Gli “zaeti”, mi sembra che rappresentino perfettamente il clima di questo film: un biscotto friabile e speciale che inzuppato in un buon bicchiere di vino rosso è in grado di dare il meglio di sé, proprio come un popolo che si integra in uno Stato ne rappresenta la forza, ma se, mal integrato come un zaeto “troppo inzuppato” il risultato sarà il suo sbriciolamento totale nel bicchiere di vino. L’equilibrio tra zaeti e vino ricorda l’equilibrio tra stranieri ed autoctoni in uno Statio che si trasforma e cresce.

Gli Zaeti
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