
All’orizzonte… Halloween! 31 ottobre

Cosa c’entra l’Italia con la tradizione irlandese?
Il 31 ottobre, nelle regioni italiane si rievoca il culto dei morti, proprio come in Irlanda la leggenda di “Jack il furbetto”, narra dell’uomo che vaga con la lanterna in mano, alla ricerca di un posto che l’accolga…
Tutti conosciamo la storia di Jack che esplora le vie del mondo alla ricerca di un posto dove potersi riposare, neanche il diavolo in “persona” ha accolto all’inferno, quel furbetto scaltro di Jack!
Ma questa è la storia narrata in Irlanda, dai tempi antichi, perché i “vivi” sublimino la paura dei morti e delle anime che nella notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre potrebbero fuggire dal regno dei morti, poiché il muro di separazione tra il mondo dei morti e il nostro in quel giorno si assottiglia, e le anime dei morti potrebbero passare tra i vivi…
La lanterna: indica loro la strada…

In Italia parallelamente, si sono sviluppate e si sono radicate nel territorio leggende, storie e ritualità simili a quella antica irlandese di “All Hallow’s eve” (vigilia di tutti i Santi); il mondo contadino delle tradizioni, quello che fa la storia delle popolazioni è stato il veicolo perfetto per questa diffusione.
Un tempo il 31 ottobre, in Calabria, le popolazioni contadine in processione, si dirigevano presso i cimiteri, e qui dopo preghiere e benedizioni, imbandivano un grasso banchetto, proprio sulle tombe, con l’intento di addolcire le anime dei morti, con le stesse prelibatezze che erano soliti mangiare da vivi. Oggi la tradizione vuole che si lascino, sul davanzale delle finestre, castagne e patate bollite, cibo che non manca mai sulla tavola del contadino, così che i morti ne possano godere…
In Piemonte invece, la notte di Ognissanti, la tradizione vuole che si aggiunga un posto a tavola, riservato al defunto, così che possa ritornare a casa almeno una notte e mangiare come una volta.
In alcuni Paesi è rimasta l’usanza di recarsi al cimitero, per permettere al morto di tornare serenamente nella casa natìa.
In Puglia, la notte del 31 ottobre, i morti rientrano nelle loro case e vi dimorano fino a Natale, per condividere l’atmosfera natalizia ed il calore dei loro affetti.
Anche in Sicilia, come del resto in tutta Italia, se andiamo a scavare nelle tradizioni e nelle usanze scopriamo un’attenzione quasi poetica per la notte del 31 ottobre. Gli adulti cucinano dolcezze e prelibatezze che consegnano ai più piccoli perché le donino ai morti.
In Veneto e in Abruzzo, come in Irlanda la tradizione di “Ognissanti”i è legata alla “zucca”, qui l’ortaggio viene svuotato, decorato e dipinto, perché diviene la lanterna che accompagna la resurrezione dei defunti e mostra loro la strada per non perdersi.
In Emilia la tradizione di “Ognissanti”, è legata al dono e alla carità, si offre qualcosa ai poveri e ai bisognosi per calmare e rasserenare le anime dei morti.
Oggi più che mai l’Italia ha coniugato le tradizioni antiche nostrane con quelle irlandesi, e mi piace allora giocare ed inventare una ricetta tutta italiana con l’aggiunta della zucca di Jack.

Vi propongo la lasagna di zucca, provola ed amaretti, se gli amaretti non sono di vostro gradimento potete sostituirli con dell’ottimo speck tirolese!
Provatela e fatemi sapere

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