
Pandoro contro Panettone la sfida continua!

Qual è il dolce della tradizione più amato?
Non si può essere obiettivi in fatto di gusti alimentari, e così se mi chiedete di scegliere tra pandoro e panettone debbo per forza dare il mio voto a quest’ultimo, ma a casa i miei figli prediligono il pandoro, ricoperto di zucchero a velo, e scaldato al tepore del caminetto acceso.

Il Pandoro ha decisamente origini più antiche del suo avversario, I secolo d.C., siamo al tempo di Plinio il Vecchio, lo troviamo infatti in uno scritto minore, e lo Chef che dobbiamo decisamente ringraziare è un tale Vergilius Stephanus Senex, che ispirato da qualche dio di moda all’epoca, preparò un “panis” a base di fiori di farina, burro ed olio.
Pandoro assai diverso da quello che il nostro palato è abituato ad assaporare e che i nostri ricordi associano al Natale, alla famiglia, al calore degli affetti, alle tombolate delle feste Natalizie, al Mercante in fiera e all’immancabile sette e mezzo con la “Matta”!
1 a 0 per il Pandoro, certo i natali nell’antica Roma lo nobilitano, e poi ancora la credenza che invece provenga dal Nadalin veneziano, cioè il “Pan de Oro” del XIII secolo, dolce tipico servito ai nobili veneziani, trasforma il risultato in un netto 2 a 0, per ora…
Ed il Pandoro si è al fine trasformato nel Pandoro moderno, che noi tutti conosciamo, per merito dell’arte e della creatività del pasticcere Domenico Melegatti che ne depositò il brevetto il 14 ottobre 1894, un dolce soffice con un corpo slanciato a forma di stella ad otto punte, invero qui ci mise lo zampino l’artista impressionista Angelo Dall’Oca Bianca che collaborò all’idea della forma di questo dolce “stellare”.
Mi tocca registrare un 3 a zero, ma ora il panettone, re delle tavole natalizie vi stupirà:
il cuore, la fantasia, la semplicità, l’estro della gioventù, l’amore, del lavapiatti Ton, che con ingegno e maestria, senza indugi né paure, riuscì a recuperare un dolce bruciato e renderlo l’inaspettato e glorioso “Pan de Ton”: 4 a 0 e triplo fischio dell’arbitro!
Lascio a voi il piacere di coccolarvi nell’uno o nell’altro,

Buon Natale a tutti!

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La migliore ‘Cacio e Pepe’ nel cuore di Roma
Non ci sono dubbi, in una location mozzafiato sui tetti romani, con la Basilica di San Pietro che ci sorride dal Vaticano, qui la migliore!

Zaeti veneti
Gli Zaeti veneti, anche chiamati zaletti veneziani, sono morbidi biscotti di farina di mais con uvetta insaporita nella grappa. Ottimi a colazione inzuppati nel latte, a merenda nel tè, oppure serviti a fine pasto abbinati a un bicchiere di vino.

Cannoli siciliani
Il cannolo siciliano è una delle specialità più conosciute della pasticceria italiana. Una fragrante cialda con ripieno a base di ricotta di pecora e l’aggiunta di canditi e gocce di cioccolata.

Dolcetti morbidi alle mandorle e arancia
Profumatissimi dolcetti alle mandorle e arancia, leggeri, morbidi e croccanti. Buoni, facili e divertenti da preparare. Si conservano molto bene e a lungo, quindi ideali da tenere in dispensa.
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